lunedì 18 febbraio 2019

Paul Claudel


Da ragazzo sentivo parlar molto degli intellettuali cattolici francesi: Bernanos, Mauriac, Claudel, Maritain, Gilson, Daniel Rops, Jean Guitton, e così via… Un sacerdote amico, per dirozzare me diciassettenne spensierato napoletano, mi fece leggere il Diario di un curato di campagna di Bernanos: una lettura che portai avanti faticosamente finché saltai al finale e restituii il libro. Era la storia di un sacerdote che si macerava in digiuni, prendendo un po’ di vino, soffrendo il mal di stomaco e morendo pronunciando la frase : “tutto è grazia”. Il romanzo è un capolavoro ma non ero preparato. Anzi da allora cominciai a provare un istintivo rifiuto per quel tipo di spiritualismo francese. Tutt’altra impressione ho tratto leggendo ora la vita di Paul Claudel (1868-1955) scritta da Flaminia Morandi (Paul Claudel/ Un amore folle per Dio ed. Paoline). Da quelle pagine emerge una forte personalità caratterizzata da qualità apparentemente in contrasto fra loro. A diciotto anni il giovane Paul si converte ascoltando il Magnificat nella Cattedrale di Notre Dame: una conversione che lo segnerà per tutta la vita anche nelle vicende più complicate che dovrà affrontare. A Parigi Paul frequenta gli intellettuali dei suoi anni e scopre la vena letteraria che affiancherà la sua carriera diplomatica di gran successo (diventa fra l’altro ambasciatore francese negli Stati Uniti, oltre che in Cina e Giappone). L’evento che caratterizza la sua vita è l’innamoramento per una bella polacca, già sposata, che provocherà un conflitto interiore per lunghi anni fino ad arrivare ad una composizione ragionevole: pur separandosi da lei capirà che l’amore umano è una via per comprendere e vivere l’amore per Dio. I drammi che scrive sono continuamente rielaborati. In Italia è conosciuto maggiormente L’annuncio a Maria mentre le altre opere sono meno famose. Il carattere di Paul non è certo facile ma la fede in Dio lo aiuta a mantenere coerente la rotta della sua vita pur in mezzo alle passioni e le difficoltà professionali. Per l’uomo d’oggi è importante conoscere la sua vita, così simile a quella di un professionista esposto alle vicissitudini della modernità. Bisogna rendere omaggio alla capacità di indagine e di racconto di Flaminia Morandi che descrive con partecipazione e intelligenza gli stati d’animo del protagonista. Il lettore si rende conto alla fine che non ha conosciuto un personaggio del passato ma un protagonista della nostra epoca la cui fede non viene intaccata dal laicismo francese onnipresente.


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