sabato 8 ottobre 2011

Su Tempi un ricordo di Giovanni Paolo II





Si avvicina il 22 ottobre (giorno dell’inizio del Pontificato) quando per la prima volta si celebrerà la festa del Beato Giovanni Paolo II. Per chi c’era nel ’78 il mese d’ottobre resterà nella memoria come il mese delle grandi emozioni. “Non abbiate paura”, una frase del nuovo Papa che produce un brivido ripensando al momento in cui fu pronunciata. In quegli anni la Chiesa sembrava assediata da forze ostili ed ecco la sorpresa di vedere il condottiero degli assediati dire agli assedianti di “non aver paura”. Era un capovolgimento di posizioni e così fu davvero. La cultura laicista fu messa nell’angolo dal carisma di un Papa planetario che rappresentava non solo un modello di pastore ma un modello di uomo, di uomo cristiano: assetato di verità, poeta, filosofo e teologo, sportivo, amante della canoa e delle montagne (chi di noi non lo ricorda mentre assapora l’aria delle cime innevate col sorriso di chi ringrazia Dio), estimatore del genio femminile, capace di stare con i giovani e con milioni di persone senza il minimo imbarazzo, cultore del teatro e della parola pronunciata con partecipazione. Karol rubò il cuore dei suoi contemporanei.
  Ho un ricordo tenerissimo di lui: il Papa che ride con noi giovani la domenica sera di Pasqua. Ogni anno si organizzava una nuova scenetta di studenti, vestiti da pagliacci, che lo faceva ridere fino alle lacrime, piegato in due. Solo in famiglia si ride così. Grazie Santo Padre che ci hai insegnato a vivere e a morire, a ridere e a lottare.



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