venerdì 2 dicembre 2011
ultima cartolina di novembre sul Paradiso
Il mese di novembre volge alla conclusione e termina così un periodo in cui
si è pensato spesso ai nostri cari defunti. Il tema della vita eterna in
qualche modo è entrato nei nostri pensieri e nei nostri discorsi. Una
domanda resta. Come sarà il Paradiso?
Togliamo subito dal campo qualsiasi incertezza: noi non riusciamo a
immaginare come sarà il Paradiso. San Paolo che vi è stato mentre era ancora
in vita ha testimoniato che né occhio umano mai vide né orecchio mai sentì
ciò che il Signore ci ha preparato. Udì parole “indicibili” il che vuol dire
che superano la nostra capacità di comprensione. Per fortuna. Altrimenti, se
lo potessimo comprendere, il Paradiso sarebbe ben poca cosa.
Gesù spesso, per far capire cosa ci aspetta, fa riferimento al banchetto, ad
una dimensione conviviale in cui si sta felici insieme, accolti dal Padrone
di casa. Sarà come ritornare nella casa paterna dove ci sono persone che ci
vogliono bene e a cui vogliamo bene. Ci sentiremo finalmente nella nostra
patria (che vuol dire terra del padre) e diremo: finalmente sono a casa! In
un clima familiare ed affettuoso. Il Paradiso comincia da questa terra e lo
si trova seguendo il primo comandamento di Gesù: amare gli altri come Lui ci
ha amati. Perciò saper voler bene è lo stile del Paradiso in terra. Non
l’orgoglio che mette le distanze ma la semplicità affettuosa e
incoraggiante, la serenità contagiosa, la sicurezza che, per chi ama Dio,
tutto concorre al bene, come diceva l’esperto di Paradiso, San Paolo.
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