Sui giornali si scrive di uno spettacolo che si svolge davanti ad un enorme ritratto di Gesù che viene bersagliato e sfigurato. C’è chi protesta e c’è chi dice che non è il caso, ma sembra che quel volto, oltraggiato o meno, ci venga incontro perché ne abbiamo bisogno. Stiamo attraversando un periodo di povertà materiale: le banche non prestano soldi, il prezzo della benzina aumenta, le notizie diffuse dai media creano un clima di sfiducia. Il mondo sembra in mano a pochi oligarchi, che dopo aver provocato per ingordigia una crisi finanziaria, ora speculano sull’Europa e sull’Italia per arricchirsi a spese della povera gente. Il Papa ricorda che all’origine della crisi economica c’è una crisi spirituale e ha ragione: la nostra povertà spirituale sta diventando così grande da non avvertire più la mancanza di Dio come una mancanza. Viviamo come animali raffinati e quindi sempre più animali. Soli in questo mondo, senza un Padre, ci sentiamo legittimati a fare qualsiasi cosa. Chi si arricchisce usando altri uomini non si sente in colpa.
Il volto di Cristo ritorna ancora una volta ad essere oltraggiato ma chi sta soffrendo è l’uomo. “Cercate il regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù” dice Gesù (Mt 6, 33). La bella immagine di Antonello da Messina che campeggia in quel teatro mi viene incontro e mi invita a guardarla con fede e speranza e ad aiutare gli altri a fare altrettanto. E allora l’Europa ritornerà se stessa e supereremo la crisi spirituale ed economica.
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