Celentano è un discoletto. Il suo passaggio a Sanremo ha lasciato risentimenti che verranno assorbiti dalla capacità di dimenticare che ci accomuna. Ma una cosa vera l’ha detta: ma che “caspita” di vita è la nostra se non c’è il Paradiso? E’ un’idea che, in altri modi espressivi, è cara al Papa ed è un concetto dominante nelle lettere di San Paolo. Quando verrà disfatto questo corpo …riceveremo un’abitazione da Dio… E’ Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato l’anticipo dello Spirito (2 Cor). Più chiaro di così… Lo Spirito Santo è la “caparra”, è l’anticipo della vita eterna. Ed è per questo che i santi sono sempre contenti mentre chi si lascia andare è triste.
Nella nostra storia c’è uno scendere e un salire. Lo scendere è di Adamo che sospetta di Dio e vuol decidere lui cos’è bene e male. Una discesa che porta alla sofferenza durante la vita e alla morte che la conclude. Il salire è di Gesù che sceglie la via del servizio al Padre e agli uomini. La via di Gesù porta il sole dell’allegria nella nostra valle di lacrime e conduce alla vita eterna. Lo Spirito di Dio, che sta nel profondo del nostro cuore, rende lieti i nostri giorni e ci fa seguire l’esempio di Gesù che lava i piedi ai suoi amici e s’immola per loro. E’ il mistero della nostra vita: chi si dà ritrova la gioia. Chissà perché tendo sempre a dimenticarlo. Perciò cerco ogni giorno di assumere ogni giorno la vitamina V: leggere il Vangelo con il resto del Nuovo Testamento fra cui le lettere del grandissimo San Paolo.
Sono certo che non si esagera mai abbastanza di parlare di Paradiso, soprattutto in momenti, di silenzio sull'argomento e pochezza, come questi che stiamo vivendo. Mi permetto di aggiungere che la vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo...
RispondiEliminaSalvatore Galiano