In
questo periodo mi viene in mente la frase di La Pira rivolta a Dossetti che
considerava il comunismo definitivamente vincente (siamo negli anni 50
all’indomani del lancio dello Sputnik, col comunismo in ascesa): “Il comunismo
ha già perso e sai perché? Perché è ateo!”. Oggi si può dire lo stesso per il
capitalismo senza freni. La crisi finanziaria di marca anglosassone si è
riversata sull’Europa meridionale sotto forma di speculazione. Il nostro Paese
è strozzato dalle tasse e da uno stato che lascia fallire le imprese creditrici
perché non le paga. Molti imprenditori si sono suicidati. Non è roba da poco.
Nel frattempo i mezzi di comunicazione aizzano la gente contro i partiti, gli
amministratori disonesti, quelli che non pagano le tasse e non fanno gli scontrini.
Sembra che Robespierre, appoggiato alla ghigliottina, stia aspettando le teste
da mozzare della nostra fragile democrazia. Attenzione allo spirito
giustizialista e giacobino. Non è col terrore che si risolvono i problemi.
Tangentopoli nel ’92, oltre ai suicidi, sembra che abbia avuto solo l’effetto
di rallentare l’economia. Per tirare fuori il Paese da questa situazione
occorre ritornare alla fede. Devo pregare, essere umile, confessarmi, lavorare
e vivere la solidarietà. Chi ha fede e carità salverà il mondo. Se voglio far
risorgere l’Italia devo riflettere su questa verità impopolare e
controcorrente: devo riattivare il mio rapporto con Dio, essere amico di Gesù.
Solo allora farò fruttare i talenti con gioia.
Mi piacciono molto i suoi post.Complimenti e Grazie! francesco santino
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