venerdì 14 settembre 2012

Dio, la natura ed io.


 
Mi fa riflettere il contatto con la natura. La consuetudine della vita in città – me ne accorgo ancora una volta - restringe la mia visuale. Oggi è in corso una tempesta con onde grigie così grosse e furiose da far sembrare minuscola una “cala” che sembra maestosa quando il tempo è bello. Solo l’altro ieri in canoa costeggiavo le rocce del golfo di Castellammare in Sicilia. Le pareti bianche, punteggiate di fichi d’India, svettavano sul cielo blu e proseguivano nel fondale fino a perdersi nell’altro blu del mare. Alghe  che sembrano una moquette viola sulla roccia affiorante, ogni tanto un pomodoro di mare rosso luccicante e un’efflorescenza arancione subacquea di cui non conosco l’origine. E’ uno spettacolo che non stanca, come guardare il fuoco. C’è tanta vita e tanta bellezza, abitualmente nascosta per me, e mi viene da dire al Signore col salmo 8: « che cosa è l'uomo perché te ne ricordi?». Parlo in serata con un amico astrofisico e mi dice che il sole brucia, da miliardi di anni, 7 tonnellate di idrogeno al secondo, che le stelle che vediamo fanno parte della nostra galassia mentre esistono altri mille miliardi di galassie; e siamo solo al 4% di conoscenza dell’universo. Eppure tutto questo è sabbia rispetto all’amore di Dio che sale sulla croce anche per me. Dio mi ha fatto capace di pensare l’universo e mi ha dato un cuore capace di amare. Il Dio creatore ha soffiato sul mio fango e Gesù mi ha insegnato la logica del servizio abnegato. Grazie o mio Dio e abbi pietà di me.


1 commento:

  1. leggere queste tue riflessioni mentre imperversa la bufera del quotidiano mi aiuta a rialzare lo sguardo e riprendere la quota di serenità e di pace interiore. grazie
    giorgio

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