Sto
leggendo L’infanzia di Gesù di
Joseph Ratzinger e non ho dubbi nel consigliare questo libro come miglior
regalo di Natale. Ci troviamo alla vigilia della festa dell’Immacolata e il
libro mi aiuta ad entrare nella psicologia di Maria, di Zaccaria, di Giuseppe
in modo vivo: quest’anno il Presepe sarà per me più animato del solito. Grazie
a Ratzinger potrò meglio dire ai pastori e agli altri personaggi: so cosa state
pensando e mi unisco a voi. Nel secondo capitolo Ratzinger si sofferma
sull’Annunciazione, segue i tre momenti della risposta di Maria: il turbamento,
il “come” avverrà questo ed “ecco l’ancella del Signore”. Oggi a mezzogiorno,
nel recitare l’Angelus, mi è sembrato di assistere alla scena che questa
preghiera mi propone. “E il Verbo si fece carne”.
Ogni volta il contemplare quell’evento mi provoca un senso di vuoto. Mi sembra
incredibile questa storia immensa e nello stesso di famiglia: Maria, mia madre,
è colei che ha ricevuto Gesù, il Dio fatto uomo. E’ incredibile e nello stesso
tempo credibile, perché Dio stesso me lo spiega, lo testimonia, lo conferma con
i “segni” che, nel linguaggio di San Giovanni, sono i miracoli. Ratzinger ci
aiuta a credere perché, assieme agli evangelisti, risale alla promessa del
regno eterno di Davide. Una promessa di Dio che sembra disattesa perché il
regno materiale di Davide si è dissolto. E invece no, il discendente di Davide
regna eternamente sui nostri cuori. Dio mantiene le promesse. L’Angelus:
preghiera dell’Anno della Fede.
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