La
Chiesa, nella sua storia, è stata
sempre fonte di civiltà, una specie di toccasana della società. Dove ci sono
stati i santi è sorta un’onda di bontà, di lavoro ben fatto, di cura dei
bisognosi. Così come Gesù curava le malattie, scacciava i demoni e insegnava il
giusto rapporto con Dio Padre, così la Chiesa ha continuato a offrirci Gesù
attraverso il battesimo, la Comunione, la confessione e gli altri sacramenti.
La Chiesa, ieri come oggi, cura, viene incontro ai più svariati bisogni dei
carcerati, dei malati, degli emigrati,... In Africa i cattolici sono gli unici
ad occuparsi dei bambini innocenti che nascono con l’AIDS, il 70%
dell’istruzione e delle cure mediche sono fornite dai missionari. In Asia la
Chiesa è l’unica che diffonde una spiritualità che rispetti la persona. Eppure,
ieri come oggi, c’è un accanimento nel presentare i sacerdoti come malfattori e
la Santa Sede come un polo di riciclaggio del denaro sporco o cose del genere.
“Beati voi, quando vi insulteranno … e, mentendo, diranno contro di voi ogni
sorta di male per causa mia” ha detto Gesù (Mt, 5,11). Sembra che questa nota
persecutoria sia una costante della storia. Basta pensare: cosa sarebbe
l’Italia senza i parroci? Cosa sarebbe l’Europa se non ci fosse stato un germe
cristiano unificatore, fonte di arte, di cultura, di vero progresso? Conviene
che io mediti su queste cose e le dica ad alta voce. Non per polemizzare ma per
indurre me e gli altri a riflettere e a ringraziare per aver avuto la Chiesa.
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