lunedì 7 gennaio 2013

La contentezza di essere cristiani



L’inizio di un nuovo anno è sempre riprendere la propria vita in una prospettiva rinnovata. Quest’anno mi ritorna in mente il doppio aspetto della vita di un cristiano. Da un lato è chiamato a vivere, seguendo i passi di Cristo, una vita eroica. Gesù è il vero eroe dei cristiani: non uccide ma muore per gli altri. I cristiani sono chiamati a seguirlo, a darsi agli altri, a essere eroi ciascuno nella propria situazione. D’altra parte Gesù stesso insiste sull’essere bambini: lo ripete tante volte. “Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” Mt 18,3. Io sono chiamato ad essere sia bambino che eroe. Che fortuna che ho! Da una parte sono in missione per conto di Dio come e più dei Blues Brothers, d’altra parte ho Chi mi sopporta, ha pazienza davanti alle mie continue distrazioni, mi aiuta, mi dà la gioia di vivere: la gioia dei bambini che hanno un Padre. I popoli cattolici hanno una tradizione di allegria. Gli spagnoli, gli italiani, gli irlandesi, i polacchi e così via, hanno tutti, a modo loro, una nota di allegria nel loro carattere. Sant’Alfonso, il più napoletano dei santi e il più santo dei napoletani, compose “Quando nascette ninno” il canto di Natale gioioso che non si sofferma sulle ristrettezze del Bambino ma descrive un panorama di allegria in cui la paglia della culla rinverdisce e germoglia, e i pastori coprono di baci i piedi del Bambino. Sì, sono contento perché sono cristiano. Quando sono scontento sono poco cristiano.


3 commenti:

  1. Interessante la tua chiusa. Quando sono scontento sono poco cristiano. Grande spunto. Un abbraccio, Manuel

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  2. E' verissimo Pippo l'allegria e' un'ottima cartina al tornasole

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  3. e' Vero, il cristiano è chiamato ad essere al contempo eroe e bambino e ciò non è affatto facile. Il limite dell'eroe è infatti il superomismo, il limite del bambino una dolcezza irresponsabile.
    E' vero , il cristiano , in quanto tale, poichè è stato salvato dalla morte e gli è stato promesso il paradiso(come Lei insegna nel suo bel libro...), dovrebbe essere naturaliter felice.
    Ma , attenzione alla gioia imposta, inautentica: è brutta a vedersi e, in fin dei conti, fasulla. La vera gioia del cristiano sgorga spontaneamente dal cuore, senza bisogno di imporsela:ricorda, infatti, S.Escrivà che mica ci imponiamo, ci proponiamo, l'amore per i genitori ,esso è naturale!!!
    Sul carattere gioioso dei latini, è tutto vero, tranne forse per i polacchi, che hanno, ad esempio, per la mia esperienza personale, una grande profondità di spirito e compostezza generale.
    Un caro saluto

    Alberto

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