“Certe
volte sei un po’ arrabbiato con qualcuno? Lascia perdere… E se ti chiede un
favore, faglielo.” Così Papa Francesco suggeriva ai giovani detenuti il Giovedì
Santo scorso, dopo aver lavato e asciugato i loro piedi. E’ coinvolgente la
pedagogia di questo Papa. “Sei arrabbiato? Lascia perdere..” Consigli pratici
che portano con sé la sapienza dell’amore. Perfino quando legge testi liturgici
trasmette il loro significato più personale. Suggestiva durante la Santa Messa
della domenica di Pasqua la preghiera: “O Padre che …rendi possibile ciò che il
nostro cuore non osa sperare”. Il Papa ci rappresenta un Dio che ci sorprende e
va oltre la nostra migliore immaginazione. Durante il Regina Coeli di Pasqua ha
ricordato che “Gesù non è tornato alla vita … terrena, ma è entrato nella vita
gloriosa di Dio e ci è entrato con la nostra umanità, ci ha aperto un futuro di
speranza.” La risurrezione di Cristo apre la strada alla nostra risurrezione
personale. Il corpo di Gesù è in grado di farsi vedere, toccare: può mangiare
assieme a noi. Ma ha qualità straordinarie: può apparire e scomparire ed
entrare dove la porta è sbarrata. Ratzinger ha dedicato pagine meravigliose a
questa consolante verità. Dobbiamo ringraziare Dio per il dono dei Pontefici
che abbiamo avuto. Quanto più l’orizzonte sociale e politico si fa cupo tanto
più convincente appare il loro messaggio cristiano, così che possiamo ripetere
con Pietro: “Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv 6,
68).
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