Non
passa giorno che non mi arrivi una richiesta d’aiuto per trovare un posto di
lavoro. Provo una sensazione di soffocamento nel veder persone soffrire senza
che appaia all’orizzonte la luce che annuncia la fine del tunnel. Si sta
calmando l’ondata illusoria di protesta contro gli untori che affamano il
Paese, ormai è chiaro che la situazione è talmente seria che occorre tacere e
lavorare. Solo Papa Francesco ha parole di speranza e non teme di dare
indicazioni per uscire dalla crisi. “Il denaro deve servire non governare” dice
il Papa, e questo è il punto. Appare chiaro che la vera esigenza è che i
cattolici escano dallo stato d’intimidazione in cui sono stati messi dalla
cultura dominante. Solo i cristiani hanno il bandolo della matassa: partono
dalla persona e tutto il resto è una conseguenza. Occorrono pensatori,
finanzieri, operatori che abbiano un cuore e una testa cristiani. In Italia
abbiamo il conforto di un’esperienza positiva che nel dopoguerra ha portato il
nostro Paese alla prosperità. Sono stati i cattolici che, assieme a tutti gli
italiani, hanno lavorato bene. Ora è il momento di ricominciare. Occorrono
professionisti che siano uomini di fede, persone con un rapporto vivo con Dio,
che leggono il Vangelo, e che siano preparati, abbiano studiato i meccanismi
della finanza e della comunicazione che oggi reggono il mondo. Fede e scienza
aiuteranno i laici cristiani ad edificare una società più giusta e l’incontro
del Papa con i movimenti indica la via della speranza.
E soprattutto Cristiani in Politica, che può essere aberrante o invece una forma Alta di Carità, laddove l'altro non sia visto come un mero elettore ma una persona, portatrice di problematiche da risolvere in un quadro di sintesi (il Bene Comune) ma anche bisognosa di attenzione e di fraternità. Tanta gente si attende oggi un rinnovamento della vita ecclesiale, politica, sociale, relazionale, e se abbiamo un talento non possiamo sotterrarlo.
RispondiEliminaRecentemente un mio caro amico, di Palermo, mi segnalava di essere stato esonerato dal suo lavoro, da dirigente, per seguire il “bach office” dell’azienda dove lavora; bach office è una parola inglese, sistemica per liquidare un dipendente in maniera indolore, con lo stesso stipendio, svilendo il suo lato umano, senza tenere conto se egli fosse stato d’accordo, ignorando le sue capacità e competenze, l’azienda, così facendo, non ha posto l’uomo al centro dell’interesse collettivo al servizio, così da renderlo utile a se e agli altri,usandolo indiscriminatamente come si fa con un robot:
RispondiEliminail suo lavoro, consiste nel controllare alcuni dati statistici amministrativi, mi ha confidato una sua intuizione: “quando questi dati… Saranno realizzati da un automatismo, l’azienda di me! Non saprà cosa farsene…”
Mentre mi spiegava il suo problema mi ricordai il film ”2001 Odissea Nello Spazio” di Stanley Kubrick.
Però qui c’è una differenza sostanziale: mentre nel film, di Kubrik, la mente dell’uomo finisce per controllare la macchina,( almeno questa è stata, fin qui, la speranza!),
in questa realtà, raccontata dal mio amico, l’uomo sottomette un altro uomo, annullandone interessi e volontà. La sua situazione lavorativa si è fatta molto seria, il mio amico, per fortuna è una persona di fede, sono certo che non farà atti sconsiderati, perché io gli starò accanto.
Anche sé, come persona, non si sente al primo posto.
Salvo Galiano