Per
presentare l’ultimo libro sto facendo un giro per l’Italia del Sud che ricorda
gli annunci ferroviari degli espressi di una volta: Catanzaro, Reggio, Messina,
Catania, Siracusa. Poi andrò a Terrasini, Agrigento, Trapani, Palermo,
Caltanissetta. E’ una vera immersione fra la gente del Sud, soprattutto
siciliani, per i quali ho un’ammirazione pregiudiziale. Qui una persona è
considerata un fine e non un mezzo: è un’espressione approssimativa ma rende
l’idea. Inoltre mi è capitato d’incontrare coppie di sposi giovani e sorridenti
assieme a persone sposate da cinquant’anni e più. Sembra che qui il matrimonio
sia più solido che altrove ed è uno dei motivi dell’allegria che si respira:
occhi limpidi, sorrisi aperti, cordialità illimitata. Mi viene da chiedere perché
nelle zone che si credono più civilizzate, perché il reddito pro capite è più
elevato, si stia buttando la felicità della finestra, come se ci fosse
un’intossicazione che fa sragionare. Ricordo gli anni ’70 passati a Milano
sottolineati dai passi e gli slogan dei cortei urlanti, quando leggere il
Giornale di Montanelli era un gesto pericoloso. Poi la follia collettiva passò.
Ora deve passare quest’altra follia per la quale solo il disamore e la morte
hanno cittadinanza. Solo il cristianesimo ci salva e Papa Francesco con il suo
linguaggio evangelico segna il cammino. Anche qui nel Sud la gente è entusiasta
di lui e entra in risonanza quando sente parlare di Vangelo, Confessione e
Comunione. La salvezza verrà dal Sud?
Dal Sud non lo so, ma certamente è venuta da Oriente, per sempre, nella Vita di ognuno di noi e nella Storia dell'intera Umanità.
RispondiEliminaGrazie,caro Pippo, per le belle parole manifeste alle persone del sud.
RispondiEliminaRispetto al nord, senza offesa per nessuno, noi siciliani abitiamo in un’isola che era frequentata da Ciclopi, Sirene ed era chiamata dai classici: isola degli Dei.
Salvo Galiano