Il
900 è stato il secolo della grande disillusione. L’illusione era quella della
fine dell’800 quando si pensava che, sull’onda del progresso, si sarebbe
arrivati ad un’epoca di pace, di luce e prosperità. Invece è cominciato un
secolo di tragedie spaventose: le due guerre mondiali, l’Olocausto, l’atomica,i
gulag... A metà del 900 c’è stato un rigurgito di saggezza dopo tante atrocità.
In Italia una ripresa economica (grazie soprattutto ai politici cattolici) ha
creato una fiorente classe media ma il liberismo di Reagan e della Thatcher ha
rilanciato la corsa selvaggia del capitalismo senza regole a vantaggio dei
pochi ricchi e a svantaggio dei poveri sempre più poveri e numerosi. Eppure
s’intravede la via d’uscita che non è quella delle ruggenti economie orientali
o di alcuni popoli emergenti. La via d’uscita sta nella ricomprensione del
cristianesimo. Mentre i media mondiali attaccano la Chiesa Cattolica
appigliandosi ad ogni pretesto, i Papi dal ’78 in poi hanno rotto l’assedio
della cultura illuminista-capitalista presentando con un nuovo fascino il
messaggio evangelico. Papa Francesco parla il linguaggio di Gesù: le pecore, la
vecchietta, il perdono, l’autenticità che smaschera i farisei… e si mette a
capo di una rivoluzione silenziosa che ha come meta non più Mammona ma il Dio
Padre, Figlio e Spirito Santo. Devo accorgermi dell’importanza di ciò che sta
accadendo e devo lasciar spazio alla preghiera non solo per me ma per una nuova
primavera della civiltà che sarà cristiana.
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