Sembra
una scena apocalittica. Da una parte gli organi di stampa internazionali si
accaniscono contro i presunti scandali della Chiesa Cattolica mentre dall’altra
emergono figure luminose come Papa Francesco e Benedetto, si prospetta la
prossima canonizzazione di Giovanni Paolo II e Papa Giovanni, e ci viene donata
un’enciclica che è una sintesi viva della nostra fede. E’ come se il demonio si
accanisse a gettare fango mentre emergono queste poderose figure ed eventi
carichi di luce. E’ come se la Provvidenza ci dicesse che i tempi duri stanno
finendo e che la fede in Dio e il buon senso sono sul punto di trionfare. Il
traguardo non è vicino ma è raggiungibile. A me spetta contemplare l’esempio e
ascoltare le parole di Papa Francesco. Devo rendermi conto che la mia amicizia
con Gesù deve rafforzarsi e diventare più operativa. Devo rompere gli schemi in
cui sto vivendo come Francesco sta rompendo quelli papali. La visita a
Lampedusa è un richiamo per me. Devo tagliare tutto ciò che è frivolo e
inutile. Devo andare al sodo e dedicarmi ai miei compiti senza troppe vacanze,
come fa il Papa. Lo ha detto chiaramente: occorre che i cristiani abbiano un
cuore di padre e di madre, se no non va. Lo Spirito Santo soffia in questa
direzione: restituire agli uomini il cuore, reso arido da un materialismo
eccessivo, assieme alla gioia e al sorriso di chi pensa agli altri e non a se
stesso, di chi trova la sua forza davanti al Tabernacolo, di chi lavora per
amore. Maria c’insegna la strada.
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