Le
dittature non hanno il senso del ridicolo. Mussolini affermò che, se in Italia
ci fosse stato un calo delle nascite come in Francia, avrebbe preso delle
“decisioni immediate, draconiane”. Non si riesce a immaginare quali decisioni
poteva prendere. Hitler, che sosteneva la superiorità della razza ariana –
pelle bianca, capelli biondi – dovette assistere al trionfo del nero Jesse
Owens, vincitore di 4 medaglie d’oro alle Olimpiadi del ‘36. Il muro di
Berlino, innalzato dai comunisti, è crollato nel tripudio generale. Oggi è la
volta di nostri parlamentari che definiscono “urgente” la legge contro
l’omofobia. Come se non bastassero le leggi vigenti a protezione della persona
e soprattutto come se non ci fossero questioni davvero urgenti: la ripresa che
non arriva, la disoccupazione giovanile, la disperazione dei licenziati, la
burocrazia soffocante, un fisco aggressivo e inconcludente, e non mancano le
file di poveri attorno ai cassonetti per cercare il cibo invenduto dai
ristoranti. In pieno agosto soffocante i rappresentanti del popolo devono
legiferare sull’omofobia. Il diktat della lobby internazionale dominante ci
costringe a quest’assurdità. E’ giusto e doveroso protestare pubblicamente ma,
come ha detto il Papa nell’Angelus dopo la GMG, il futuro sta nella
santificazione della vita quotidiana. Gesù ha detto che i suoi discepoli sono
il sale della terra. A me tocca essere sale utilizzando il clima disteso
dell’estate per pregare, dedicarmi agli altri, approfondire il Vangelo.
La legge contro l'omofobia ha di urgente il deviare l'opinione pubblica dalla massa degli italiani che muoiono di fame. Buona Estate Pippo! Manuel
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