Una
delle scene più significative della recente cerimonia di canonizzazione è stata
una signora sui sessanta che emergeva da un sacco a pelo sul selciato di Via
della Conciliazione nelle prime ore del mattino. Tale è la gratitudine e
l’affetto verso i due Papi da provocare una testimonianza di questo tipo,
assieme a tante altre di cui siamo stati spettatori. Ora è il momento di
trasmettere bene ai giovani il messaggio di queste due importanti figure: non è
giusto che la canonizzazione sia un voltar pagina per lasciare la memoria agli
anziani. I mezzi di comunicazione ci consentono di rivisitare immagini e opere.
Le memorabili encicliche di Papa Giovanni e in particolare il “Giornale
dell’anima” sono utili per comprendere la vita interiore di un uomo di preghiera.
Per Giovanni Paolo II le immagini hanno una particolare importanza. I gesti
dell’uomo sono eloquenti quanto i suoi scritti. Fra le tante trasmissioni belle
che sono state confezionate ce n’è una che è particolarmente suggestiva.
Alberto Michelini ha realizzato un programma in cui non c’è voce di commento:
partendo dalle immagini del funerale (mai nella storia dell’umanità c’è stato
un funerale come quello) si rivedono tanti momenti del pontificato di Wojtyla,
si sente solo il Papa che parla e Andrea Bocelli che canta l’Ave Maria, il
Credo e altri inni sacri con voce partecipata e commossa. Non è un
documentario, è un’opera d’arte. Su Rai.tv si trova “Credo, Giovanni Paolo II”
dove si canta un Papa innamorato dell’Amore.
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