Costanza Miriano nel suo
libro più recente, “Obbedire è meglio”, mette insieme le due tecniche di
racconto che prediligo. La prima è raccontare i fatti propri mescolandoli ai
fatti degli altri. Sembra strano ma tanti ignorano quali sono i livelli di
attenzione. Il primo livello è quando si raccontano i fatti propri (uno si
chiede perché, ma è così). Il secondo livello è quando si raccontano i fatti
degli altri. Il terzo è quando si usano immagini, parabole, metafore, fiabe. Il
quarto livello, il più basso, è
quando si fanno teorie: in genere chi scrive ha studiato all’università
ed ha assimilato il metodo scientifico, crede di essere almeno un piccolo
Aristotele e riesce a far stramazzare di noia anche il più volenteroso lettore.
Costanza ti seduce raccontandoti tutti i guai che ha combinato lungo la
giornata assieme alla descrizione pittoresca di ciò che fa e non fa una sua
amica e poi… Questo è il punto: ciò che spunta alla fine. Siamo condotti alla
conclusione portati da una corrente di buonumore, come se andassimo nel paese
dei balocchi e invece ci si trova ai vertici di un trattato di ascetica e
mistica ovvero di un corso di teoria e tecnica della spiritualità e
santificazione. In fondo Costanza viene incontro ad un’esigenza forte e urgente
che è la domanda di come ci si possa identificare con Cristo vivendo con molti
figli, con l’orario d’ufficio, con le difficoltà del traffico, con i mille
impegni necessari o superflui e dovendo pagare tante tasse. Se uno scorre nel
messale le festività dei santi trova una sequenza di personaggi meravigliosi
(fondatori, regnanti, monaci, papi…) nessuno dei quali ha condotto una vita
simile alla nostra. E allora bisogna trovare la strada, occorre inventarsela e
Costanza ci racconta come se la inventa lei e ti offre una pista senza farti
faticare. Abbiamo un bel dire che la gente dovrebbe leggere di più, ma ci
rendiamo conto qual è il genere di vita di un cittadino medio? Nell’800 si
leggeva molto ma si aveva anche il tempo di un personaggio agreste di Tolstoj.
Come si può pretendere che nei piccoli spazi di tempo disponibili uno si legga
un mattone che forse leggerebbe volentieri se fosse in campagna su una sedia a
dondolo? Perciò viva Costanza Miriano che ti seduce facendoti ridere e poi ti
mette in testa lo stile di un vero mistico. Morale: quest’estate portatevi
sotto l’ombrellone “Obbedire è meglio”. Imparerete ad essere contenti di ciò
che avete e ad evitare la nostalgia del magari: magari non mi fossi sposato,
magari avessi studiato ingegneria… Oggi, adesso ho davanti il quadro della mia
vocazione: sta nella mia vita così com’è. Là imparo ad amare Dio e gli altri e
posso farlo sorridendo.
Sottoscrivo ogni singola parola! :)
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