Un conto è essere orgogliosi,
un altro essere consapevoli. Essere orgogliosi comporta una stima esagerata di
sé e disprezzare gli altri, mentre l’umile riconosce le cose come stanno. I
cristiani devono essere consapevoli non solo del dono della fede, che viene da
Dio, ma anche delle conseguenze che la fede porta con sé. San Benedetto nacque
nel 480 mentre l’Impero Romano si disfaceva: dai suoi monasteri nacque la
cultura europea, il vivere civile, l’agricoltura, le arti e i semi che hanno
generato quella civiltà occidentale che i popoli emergenti adottano come
modello di sviluppo. Il Medio Evo ha visto nascere le università ad opera di
uomini di Chiesa: la prima a Bologna nel 1158, mentre l’università di Oxford
(1284) ha ancora come motto “Dominus illuminatio mea”. E che dire di Agostino e
di Tommaso, di Caterina da Siena, la mistica analfabeta che cambiò il corso
della storia? Ogni aspetto positivo della civiltà occidentale ha dietro di sé
il volto di un santo. San Vincenzo dei Paoli è stato il primo a concepire
un’assistenza sistematica e costante ai bisognosi: feriti di guerra, orfani,
anziani, carcerati..: dappertutto arrivavano le sue dame di carità coadiuvate
dalle coraggiose suore della Carità. San Camillo de Lellis fu il primo a dire
che il malato è Gesù Cristo creando una tradizione ospedaliera che i musulmani
c’invidiano. Basta con le intimidazioni della cultura di stampo illuminista.
Saranno i cristiani a dimostrare come si può vivere oggi in modo libero e civile.
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