Le civiltà tramontano perché invecchiano e muoiono: così
l’Occidente manifesta i segni del disfacimento. Basta pensare come i princìpi
della cultura dominante mostrano la loro fragilità. “Time is money” si dice
(non a caso in inglese) per dire che il tempo è denaro. Grande sciocchezza.
Ricordo con quanta intensità San Josemaría diceva che il tempo è poco per
amare. Il tempo è grazia non denaro. La democrazia e la libertà d’espressione,
due punti cardini della civiltà occidentale, lasciano spazio alla sensazione
che chi realmente governa siano le lobby finanziarie attraverso lo strumento
della comunicazione, per imporre i loro indirizzi attraverso l’apparente libertà. L’emancipazione femminile,
frutto del fermento cristiano (al di fuori del cristianesimo la donna è
avvilita), si sta tramutando nel suo opposto: mai come oggi la donna è
costretta a faticare più dell’uomo. La valorizzazione della persona (eredità
cristiana anche questa) si è ridotta alla concezione individualistica della
società con la conseguenza negativa (fra le altre) del disprezzo della famiglia
e delle comunità intermedie. Le arti, dapprima idolatrate, portano in sé un
germe di dissoluzione: la bellezza e l’armonia sono relegate agli ambiti
commerciali. Non è una visione pessimista è l’evidenza del compito che spetta
ai cristiani. Tocca a noi far nascere il gusto del bello, dello splendore
dell’amore, della fiducia di conoscere la verità. C’è da fare per i giovani:
occorre educarli con l’esempio e con il coraggio.
scopro per un caso il suo blog e non che non la conoscessi. Premessa necessaria perché ho gustato la lettura del suo bel libro intervista con Ettore Bernabeu, in cui chiaramente esponeva quel disegno lobbistico che ha visto al contempo attaccare il capitalismo industriale italiano famoso al mondo per essere riuscito con l'interventismo statale a fare dell'Italia un grande Paese.
RispondiEliminaNon vado oltre perché altrimenti mi etichettano per complottasti (che poi la congiura a Cicerone davvero la fecero) e non si dica che la scomparsa di Enrico Mattei fosse un incidente casuale.
Tutto questo per domandarle: quale compito abbiamo oggigiorno?
Visto che la codardia è all'apice e il silenzio è tristemente imposto per evitare di vedersi danneggiare l'esistenza?