Abbiamo
vissuto poco fa la Settimana Santa. La forza di queste giornate è tale che mi
sento sempre inadeguato a viverle pienamente come i mistici, che partecipano
anche nella loro carne di questi eventi. Santa Caterina da Siena parlava spesso
del sangue di Gesù. "Nel sangue si
perde l'amore della vita propria, di quello amore perverso che l'uomo ha a sé
medesimo" scrive a un religioso (lettera 55) e giunge fino all'apparente
eccesso: "Annegatevi nel sangue di Cristo crocifisso, ponetevi in croce
con Cristo crocifisso, nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso, fatevi
bagno nel sangue di Cristo crocifisso"(Lettera “a uno alto prelato”). In
un altra occasione consiglia a un frate: "Pregovi che stiate
confitto e inchiavellato in su la croce" (41). Questo estremo dono di se'
nasce dalla contemplazione dell'Amore di Dio: "Quanto tu aprirai l'occhio de lo 'nteletto a
riguardare il fuoco e l'abisso della inestimabile carità di Dio inverso di te -
lo quale amore t'ha mostrato col mezzo del Verbo del Figlio suo -, tanto sarai
costretto dall'amore ad amarlo in verità con tutto il cuore e con tutto
l'affetto e con tutte le forze tue" (47). Questa scoperta è fonte di
allegria perché: "la tristizia non procede da altro se non dalla
fede che poniamo nelle creature"(31). Nulla può levare la pace perché: "Se ciascuno sapesse usare la grazia di
Dio che gli è data, ritrarrebbe guadagno da tutte le cose che continuamente gli
accadono" (pg.171 della biografia del B.Raimondo, Ed. Cantagalli)
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