martedì 13 dicembre 2022

Aspettando Natale

 Al Tg1 hanno mostrato Roma e Milano superbamente illuminate per Natale, aggiungendo che l’origine di tanta illuminazione è la festa del solstizio d’inverno. Effettivamente nell’antica Roma la festa del solstizio veniva festeggiata sontuosamente a dicembre, ma fin dai tempi di Costantino la Chiesa, con l’avallo dell’imperatore, aveva fissato per il 25 dicembre la data del Natale. Come ha osservato Joseph Ratzinger le luci ricordano l’annuncio ai pastori. L’angelo “si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce (Luca 2)”. E’ quella luce che viene ricordata, con buona pace dei nostalgici del solstizio.

Mi hanno riferito che in una libreria di Milano hanno esposto in vetrina una quarantina di libri natalizi per bambini. Uno solo parlava di Gesù Bambino, mentre i protagonisti delle altre storie erano maghi, elfi e personaggi vari. Non è il caso di perder tempo per gridare allo scandalo; piuttosto, per chi ci crede, è il momento di raccontare al meglio la nascita di Gesù. E’ ciò che ha fatto Annalena Valenti (vedova di Luigi Amicone) pubblicando, in collaborazione con Raffaella Carnovale e Valeria De Domenico, un libro sorprendentemente bello dal titolo “Aspettando Natale”, edizioni Comunica. 

Il libro colpisce fin dalla copertina, grazie a un suggestivo ritratto di un bambino dallo sguardo magnetico. L’autore svedese Carl Larsson è vissuto a cavallo tra 800 e 900 e dipingeva frequentemente momenti di vita familiare. Colpisce l’intensità dello sguardo dei personaggi rappresentati nelle pagine del libro. Primo fra tutti il bambino in copertina.

Il libro è una raccolta di suggestivi racconti e poesie di autori di vari paesi, dall'Arabia al Messico, dalla Russia agli Stati Uniti, dall’Inghilterra alla  Svizzera. Sono ben scelti, spesso commoventi, distribuiti per ogni giorno dell’Avvento. Il linguaggio è adatto per un uditorio di bambini anche se pure i grandi restano coinvolti. Provare per credere. L’importante è che i cattolici come Annalena si facciano sentire. La fede è sempre stata trasmessa dai pochi che fanno sul serio. Mi viene in mente la frase di quel romano: “Certo che so’ cattolico, non sono praticante ma ho una zia suora e mia madre fa la spesa in Vaticano”. Tanto per dire che chi ci crede davvero  faccia come Annalena.




 

Nessun commento:

Posta un commento