sabato 10 marzo 2012

Cartolina per Tempi sui nostri tempi...

 
non facciamo scherzi…
Bene ha fatto Tempi a pubblicare l’articolo di Giubilino e Minerva sulla legittimità dell’uccisione di un neonato nei casi in cui è legittimo l’aborto (non si tratta di fuga di cervelli ma di “cervello in fuga”). Così è evidente a cosa si arriva quando si perde la fede nella rivelazione divina.
E’ il momento di dirlo: siamo al capolinea. Le illusioni sono finite. Dopo il mito del progresso, del comunismo, del nazismo è crollato anche il mito del capitalismo capace di portare il paradiso in terra. I poveri stanno diventando sempre più numerosi e poveri e i ricchi stanno diventando sempre più pochi e ricchi. Il capitalismo come ideologia è fallito portando con sè nella caduta la cultura relativista dominante. L’articolo summenzionato ne è un esempio lampante.
E’ bene che chi ha fede in Dio venga fuori dagli atri muscosi e dai fori cadenti e si renda conto che la dottrina sociale della Chiesa non è più qualcosa di cui vergognarsi, come ci hanno fatto credere finora, ma che è l’unico punto di riferimento mondiale, come ha ammesso Cameron davanti al Papa. Chi ha fede in Gesù deve perdere la paura di dire che Dio, nella rivelazione cristiana (nella Bibbia e nella tradizione della Chiesa), dice la VERITA’, che è l’unica che ci rende liberi, con la relativa felicità  possibile su questa terra. Chi ha fede deve dirlo ad alta voce senza timore di esser preso per presuntuoso. Presuntuosi sono coloro che considerano veri i propri pensierini, come i due poveri scienziatelli all’estero.
Segnalo l'opinione di alcuni neonati:
 

3 commenti:

  1. E' si caro Pippo, senza l'amore di Dio siamo solo soggetti senza Cervello.
    Poi chi crede che un bambino che nasce con una qualche forma di malformazione non possa essere un individuo felice si sostituisce a Dio e quindi è il Nemico.

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  2. Quello in bianco e nero deve essere napoletano! Il primo e il suo commento sono da oscar!

    W Pippo!
    firmato: i bambini

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  3. Autorevole l'opinione dei diretti interessati, specie il primo, molto preoccupato per le conseguenze della deriva cui porta la scrupolosa applicazione pratica di un pensiero lontano dalla Verità Letizia Ortica

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