Quando c’è qualcosa di strano,
c’è qualcosa di strano. Non è una frase di Lapalisse, è un principio che
funziona sempre. E’ ora che i cristiani guardino con più sospetto al sistema
informativo che ci avvolge. Ci sono troppe cose strane. Si è fatto un baccano
infernale (è il caso di dirlo) attorno alla presunta acquiescenza di Ratzinger
per i casi di pedofilia nel clero. Poi si è dovuto fare marcia indietro perché
era vero il contrario. Si è detto che in America un gran numero di sacerdoti
erano pedofili, poi il leader degli accusatori (come rivela Tempi) ha ammesso di aver raccontato bufale. Ma non c’è
proporzione fra il chiasso delle accuse e il sussurro delle ritrattazioni. Il
risultato è che i sacerdoti e la Chiesa Cattolica vengono guardati con
sospetto.
Idem per la
Santa Sede: prima fanno credere che sia un covo di fraudolenti, poi si vede che
è un ambiente umano con tanti santi e qualche irritabile. Pazientemente il Papa
soffre e provvede.
Per altri il
trattamento è paradisiaco: Monti viene fotografato mentre prende il treno
democraticamente, il presidente della Repubblica viene rappresentato come un
santo, ciò che dice viene riportato con venerazione. Sono persone rispettabili
ma sembra che lassù svolazzino solo angioletti e che il nostro Paese sia guidato
in modo libero e indipendente, mentre non è così. E’ meglio confidare nel Papa
e diffidare del sistema d’informazione che tende ad avvelenarci. Non ce la
beviamo: quando c’è qualcosa di strano, c’è qualcosa di strano.
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