Sono stato nel cattolico Veneto a presentare un mio libro sul Paradiso. Era un venerdì di quaresima e nella cena successiva alcuni commensali hanno dimenticato l’obbligo di astinenza dalle carni. Non mi sono scandalizzato anche perché in tutta la Bibbia si insiste più sulla misericordia che sul sacrificio. Mi ha colpito la percezione che dei bravi cattolici non si ricordassero che siamo in quaresima.
Gesù, raccontano i vangeli, dopo il battesimo nel Giordano fu portato dallo Spirito Santo nel deserto per 40 giorni. Gesù non va nel deserto per fare la dieta ma per identificare la sua volontà con quella di Dio Padre e respingere con sicurezza le tentazioni del demonio. E’ un passo del Vangelo che non si può dare per scontato. Se Gesù, figlio di Dio, ha bisogno di ritirarsi per stare in comunione con Dio per poi svolgere la sua missione, quanto più noi dobbiamo tuffarci in questi 40 giorni che precedono la Risurrezione per stare con Dio. Le norme dell’astinenza e del digiuno non sono un fine, sono un mezzo per ricordarci che questo è il momento di purificare il nostro cuore, unirlo a Dio e liberarlo dalle tentazioni che arrivano violente anche per gli uomini di Dio: la sensualità come un fine, l’inutile vanità e il potere per il potere. Ringrazio i miei amici veneti per la loro dimenticanza che mi ha fatto riflettere sulla necessità di stare stretto a Gesù in questi giorni. Solo così la mia vita non sarà una vita sterile e potrò compiere il compito che Dio si aspetta da me.
"Non mi sono scandalizzato anche perché in tutta la Bibbia si insiste più sulla misericordia che sul sacrificio".
RispondiEliminaGrazie di averlo ricordato a tutti noi!
"Ringrazio i miei amici veneti per la loro dimenticanza che mi ha fatto riflettere sulla necessità di stare stretto a Gesù in questi giorni. Solo così la mia vita non sarà una vita sterile e potrò compiere il compito che Dio si aspetta da me".
Mi associo!
Lavoro come medico in un ospedale religioso romano e ho avuto anch'io la stessa difficoltà a vivere l'astinenza dalle carni il venerdì di quaresima nella mensa dell'ospedale: sembrava dimenticato. Tuttavia ho avuto occasione di ricordarlo con naturalezza ai colleghi con i quali sono andato a pranzo e ho avuto attenzione da parte loro e non sufficienza. Non è vero che il lavoro ci sovrasti e non lasci spazio alla nostra vita interiore : c'è chi è disposto ad ascoltarci e a capire il perchè.
RispondiEliminaPatrizio Romano