Si
parla molto dell’emergenza educativa e ben a ragione perché è evidente che
di educazione ce n’è poca. Ma per risolvere il problema occorre andare
fino in fondo: formare una persona non vuol dire manipolarla,
significa far venir fuori la sua forma vera, il suo modo proprio di
essere uomo. Il modello è Gesù. Può sembrare
un’esagerazione ma tutto ciò che è umano è impastato di Dio, e il vertice
sta nell”impasto” primo di Dio, che è il Figlio. I santi sono
altri Gesù, a modo loro. I santi sono formatori perché aprono una strada
per avvicinarsi a Gesù. Come diceva il cardinal Ratzinger, i santi
rivelano aspetti del volto di Dio: ad esempio la Madonna svela il Suo
volto materno. Questo è il cuore del tema dell’emergenza educativa. La
civiltà occidentale è nata da Gesù, assorbendo la tradizione greca, romana
e giudaica, come ricorda il Papa. I santi sorprendono i
contemporanei perché Gesù ha il posto centrale nella loro azione e
nei loro discorsi, mentre gli altri divagano. La vera radice dell’educazione
è il rapporto vivo con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Su questo
tronco tutto il resto si innesta. E’ quanto c’insegnano i veri
maestri come Padre Pio, Madre Teresa, San Josemaría, Carol Wojtyla,
don Giussani, Chiara Lubich e altri grandi contemporanei: è a loro che
dobbiamo guardare. Con loro, la professionalità, la politica, l’amore,
l’amicizia, l’arte, il divertimento acquistano il significato
completo. La vita diventa vocazione. Il Paradiso si avvicina. La civiltà
fiorisce.
Nessun commento:
Posta un commento