lunedì 8 ottobre 2012

Chi si converte diventa incendiario


    Conversione è il titolo del libro in cui Leonardo Mondadori rispondeva alle domande di Vittorio Messori descrivendo la propria conversione. “Conversione” è anche la parola chiave che il Papa ha utilizzato nell’omelia di domenica scorsa per inaugurare il Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione. La “conversione” personale, per il Santo Padre, è lo scopo dell’anno della fede che deve trasformare il cuore dei fedeli.
Sono stato testimone dell’itinerario che Leonardo Mondadori, allora presidente della Casa Editrice, ha percorso nell’arco di una decina d’anni. All’inizio era un gentile signore desideroso di portare fermenti culturali nuovi, poi ha cominciato a prendere sul serio la fede e, infine, è diventato un uomo raggiante, apostolico a tutto campo. Sua è stata l’iniziativa di lanciare a livello internazionale il “primo libro di un Papa” Varcare la soglia della speranza, suo è stato il desiderio di pubblicare libri che spiegassero la natura e i fini del matrimonio, suo l’impegno per portare ad una fede operativa ognuno dei suoi amici. Ecco cosa può diventare un uomo che ha compiuto in sé, con l’aiuto della grazia, una conversione: una brace ardente capace di appiccare il fuoco dovunque. “Fuoco sono venuto a portare sulla terra…” dice Gesù (Lc 12,49) e il cristiano non è un cristiano completo se non è un incendiario. Io vorrei uscire da quest’anno della fede “convertito”: vorrei diventare un appiccatore di fuoco (d’amore di Dio) a tutto e a tutti. Questo intende Papa Benedetto.



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