La
vena creativa di Papa Francesco ha plasmato un’altra immagine: quella della
medicina per la folla che gremiva piazza S. Pietro domenica scorsa. Il Papa ha
fatto il farmacista dell’anima e ha consigliato la medicina del Santo Rosario.
La scatolina mostrata dal Santo Padre conteneva una corona adatta anche per la
preghiera alla Divina Misericordia. Ecco una delle chiavi per comprendere la
costante allegria del nostro Papa. La devozione alla Madonna porta gioia. E
perché? Perché sì. L’invocazione a Maria come causa della nostra letizia è quanto mai appropriata. Sappiamo che Lei è Madre
nostra e conosciamo molti motivi teologici che giustificano questa verità ma è
l’esperienza che parla. Quando durante la giornata recito il Rosario e la sera
faccio l’esame di coscienza avverto un senso di allegria pensando che in quel
giorno sono riuscito a offrire quella preghiera alla Madonna. Se mi accorgo di
averla dimenticata ho un moto di tristezza e, se non è troppo tardi, la recito
a bassa voce. Il Papa ha ragione:
senza quella medicina l’anima non sta bene. Mi piace recitare il Rosario
pensando di avere accanto mia madre Maria e più passano gli anni più mi piace
dirlo lentamente gustando le parole. Ringrazio chi mi ha trasmesso questa
devozione che sa di antico ma è attualissima oggi quando non si sa dove abbiamo
messo il cuore. La Divina Misericordia poi è su misura di colei che ha convinto
Gesù a trasformare l’acqua in vino e può fare del mio cuore peccatore un cuore
per il Paradiso.
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