L’Anno
della Fede si è concluso ed è un motivo di ringraziamento, oltre che a Dio, a
Benedetto XVI. Tutta la vita di Ratzinger è stata come una freccia diretta ad
un unico bersaglio: illustrare la fede all’uomo contemporaneo, soprattutto
occidentale, gravato da pregiudizi e ideologie. Di fronte alle argomentazioni e
gli approfondimenti del teologo bavarese sono cadute tante prese di posizione
che si opponevano alla fede. La tradizione culturale Europea, nata da radici e
princìpi cristiani, a poco a poco è passata ad un atteggiamento critico verso
la fede. Dal rispetto della persona si è passati all’individualismo, dalla
valorizzazione della ragione al razionalismo negatore della Rivelazione, dalla
cultura della scienza al culto della scienza che non riconosce Dio, e così via.
Joseph Ratzinger con garbo, pazienza e una lucidità senza pari ha smontato una
per una le ragioni senza ragione che si opponevano all’accettazione semplice
del Vangelo. Prima come teologo e poi come Papa ci ha dato testi preziosi che ci
hanno aiutato a vivere la fede con consapevolezza. Come ultimo episodio va
ricordata la pacata risposta a Odifreddi, pubblicata recentemente da Mondadori,
in cui con deliziosa cortesia smonta le critiche mosse al libro più conosciuto
di Ratzinger Introduzione al Cristianesimo. E’ stato l’anno in cui Benedetto ha ceduto il passo a Francesco con
un’umiltà e una saggezza esemplari. Si è concluso un anno non solo della fede
ma della riconoscenza al Signore per tutti questi doni.
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