Un amico sacerdote mi ha
raccontato che, appena ordinato, gli hanno chiesto di predicare in una
residenza universitaria femminile durante le messe della novena
dell’Immacolata. Era felice perché sentiva il desiderio di parlare della
Madonna e si lanciò in prediche infiammate. Finché una ragazza venne a dirgli
che le sue prediche la deprimevano perché presentava Maria come modello
irraggiungibile, mentre lei si sentiva imperfetta. Il mio amico ebbe un momento
di ripensamento. In effetti pensare ad una creatura senza il peccato originale
potrebbe portarci a credere di aver a che fare con un essere super, come i
personaggi di fantascienza. E invece no. L’assenza del peccato consente alla
persona di essere più umana e quindi più aperta all’accoglienza nei confronti
degli altri. E’ il peccato che rende chiusi ed egoisti.
“Irraggiungibile” canta un
inno ecclesiastico rivolto alla Madonna. E’ giusto, ma non è conveniente
ripeterlo troppo. La bellezza di Maria è essere autenticamente donna grazie
all’assenza del peccato originale. L’entusiasmo di Adamo quando vede Eva per la
prima volta ci ricorda l’entusiasmo ancora più solido che nasce dalla
contemplazione di Maria. Accogliente, forte, dolce, affettuosa, comprensiva. La donna quando è davvero
donna è una benedizione, un regalo. Tanto più se ha la vocazione di essere
madre mia e tua. E’ appena trascorsa la solennità dell’Immacolata. Sono in
tempo per ripetere: grazie Signore per questa grande, bella e vera donna che è
la Madonna.
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