Quando
avevo nove anni interpretai la parte di San Giuseppe nella “Cantata dei Pastori”
a Napoli. C’era un personaggio, di nome Benino, che dormiva. Dormiva mentre i
pastori si avviavano alla Grotta, ma lui continuava a dormire. Oggi a casa
abbiamo allestito il presepe e con gioia ho trovato la raffigurazione di Benino
che dormiva, e l’abbiamo piazzato in bell’evidenza. Ho conosciuto un santo che
mi ha trasmesso quest’idea: il presepe è una cattedra in cui ogni personaggio
insegna qualcosa. Oggi mi sento come Benino, non perché abbia sonno ma perché
non mi sento mai abbastanza sveglio per capire la logica di Dio. Papa Francesco
ci ha messo in guardia contro la logica mondana secondo cui contano solo i
soldi, la fama, il piacere. Tocca a me scoprire la logica di Gesù che è
l’opposto della logica di Adamo. Adamo sceglie il proprio criterio, si
allontana da Dio e porta la morte. Gesù obbedisce fino in fondo a Dio e porta
la vita e la risurrezione. La via di Gesù è quella che non cerca l’apparenza:
passa attraverso l’amore fedele, il lavoro ben fatto, la lealtà verso gli
amici. Il bimbo che nasce tra i disagi e viene posto in una mangiatoia non è
una singolarità della Provvidenza è l’autentica via di Dio. Al momento della
morte salirò anch’io sul Calvario
seguendo Gesù. Attraverso le asperità della vita la Provvidenza mi
plasma, rendendomi felice ora e nell’altra vita. Una luce si è accesa quando ho
messo a fuoco questa verità. Benino si deve svegliare, anche se vorrebbe
dormire.
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