Uno dei messaggi del Concilio Vaticano II è
valorizzare ciò che Dio ha creato: amare il mondo, senza essere mondani. Un
cristiano perciò s’identifica con Gesù anche percorrendo come Lui le strade del
mondo. Per me che mi trovo nel Sud Italia (prima in Calabria e poi in Sicilia)
è particolarmente evidente che le creature sono buone. Chi ama l’ordine, il
funzionamento preciso dei trasporti, la puntualità, può andare a Dusseldorf ma se
preferisce le persone creative e intelligenti, capaci di vera amicizia, il Sud
Italia è il posto ideale. Il Sud è una continua scoperta. La compagnia di
persone affettuose e profonde, che sanno chiedersi qual’è il senso della vita,
che hanno un senso devoto dell’ospitalità, è forse il bene più prezioso,
assieme a un contorno di piccole cose liete. La frutta è saporita forse perché
non passa per troppi intermediari. Il mare, il grande mare blu dove lo sguardo
si sperde, fa lievitare un senso di letizia nel cuore. Anche il mar Baltico è
mare, ma il mare del Sud è “mare mare”. Salato, calmo, trasparente. Un conoscente
veniva via dalla spiaggia perché era “sporco”: c’erano qua e là delle chiazze
bianche piccoline, subito scomparse. Tralascio il confronto col mare nei pressi
Roma o più su. A Monte Paone in Calabria c’è un gelataio, un artista, che fa
delle granite (i gusti assaggiati: mandorla, mandarino, pompelmo rosa) che
spopolerebbero altrove ma lui vuol restare al suo paese. Il Sud mi rende più
buono: il forte sole mi avvolge e mi fa tornare bambino.
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