Aristotele diceva che l’uomo
è un animale razionale, oggi la cultura dominante ritiene l’uomo un animale
sentimentale. Solo così si spiega come mai piangiamo per la morte dell’orsa e
tiriamo avanti alla notizia di tre missionarie italiane sgozzate in Africa.
Erano tre donne che avevano offerto la loro vita a Dio e agli altri,
rinunciando agli amori, agli affetti personali e al loro paese, e permettiamo
che solo Dio se ne ricordi e le accolga: sui giornali non un approfondimento,
non una storia… Non c’è da scandalizzarsi, c’è da attrezzarsi. La cultura dei
media ci vuol convincere che l’uomo è un animale fra gli altri, che gli animali
hanno i nostri stessi diritti e, soprattutto, che l’uomo è solo su questa terra
e si costruisce da sé. Un quadro che lascia come punto irrisolto soltanto la
morte: un accidente che capita inaspettatamente a questo uomo-dio. Io, assieme
a molti altri migliori di me, ho il compito di far capire che l’uomo è una
creatura di Dio, reso figlio di Dio da Gesù: un essere che pensa e ama, anche
gli orsi ma nell’ordine voluto da Dio. Oggi come cristiano devo andare
controcorrente, devo studiare non solo il catechismo ma le vite dei santi, veri
amici di Dio. Santa Caterina scriveva “nel prezioso sangue di Gesù” e
concludeva le sue lettere con “Gesù dolce, Gesù amore”. Cristo aveva scambiato
il suo cuore con il Suo. Sta a me, ultimo della fila, addentrarmi nel mistero
dell’amore di Dio e comunicare agli altri, con tutti i media, che è vera questa
bella notizia.
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