Il Papa segue una doppia
linea formativa nei confronti dei fedeli: da una parte li abitua ad una visione
internazionale e a rendersi conto che esistono lobby che influiscono sui
governi e sulle guerre in corso (vedi le parole del Pontefice a Redipuglia), d’altra
parte il Papa cura la vita interiore delle persone svolgendo una vera e propria
direzione spirituale. All’Angelus di fine agosto ha ripetuto il consiglio: il
Vangelo, l’Eucarestia e la Preghiera. Tre momenti essenziali nella vita dei
cristiani. Grazie al Vangelo si diventa amici di Gesù. Il Papa consiglia di
leggerlo ogni giorno, ciclicamente. Il Vangelo è un nutrimento sempre
necessario e sempre nuovo. Non stanca mai. L’Eucarestia è il sacramento
principe che consente a Gesù e al suo Spirito di prendere possesso della nostra
anima riottosa e trasformarla. La preghiera è il mezzo meno conosciuo per
attivare la nostra intimità con Dio. A parte le preghiere vocali – Pater, Ave e
Gloria – più conosciute, il cristiano d’oggi è poco formato alla preghiera. Non
c’è nella mentalità dominante l’idea che la preghiera serve sempre, non solo
nei casi disperati. Il Papa ci aiuta convocandoci in momenti particolari a
veglie di preghiera, molti gruppi di preghiera si stanno muovendo in vista del
prossimo Sinodo sulla famiglia. Ma devo capire che senza un tempo fisso
dedicato alla preghiera non potrò avviarmi ad un cammino di santità. Diceva
Santa Teresa che un quarto d’ora d’orazione al giorno basta per salvarsi.
Mezz’ora forse è meglio…
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