Questa
è la cartolina del Giubileo che m’impone d’interrogarmi su come mi sto
preparando all’evento. Sento che prima di aprirmi alla misericordia di Dio mi
devo convincere di averne bisogno. A chi oggi vorrei chiedere perdono? Ai miei
genitori in primo luogo. Non c’è misura fra quanto mi hanno dato e quanto io ho
dato a loro. Sono stato un figlio affettuoso ma loro mi hanno dato la vita, mi
hanno dedicato un tempo infinito, mi hanno trasmesso la gioia di amare e tanto
tanto altro. A loro chiedo perdono perché ora saprei ringraziarli meglio e
tento di rimediare pregando per loro con tutto il cuore. A loro chiedo
comprensione e misericordia sapendo che è già accordata. E a Dio? Se è così
forte la relazione con i miei genitori perché è evanescente quella con Dio?
Perché è così insoddisfacente? Meno male che ci sono i santi: loro si sono resi
conto (per quanto possibile a una creatura) dell’amore di Dio che li ha creati
e li ha salvati col Suo Sangue. Ma ci credo che Gesù è morto per me affinché io
capissi che non devo vivere d’altro che d’amore? Non dovrò ringraziare la
Trinità perché ha fatto per me più dei miei genitori? La grazia che chiedo è
rendermi conto dell’amore di Dio per me e, di conseguenza, quanto è grave la
mia trascuratezza e superficialità. Ho bisogno dello Spirito Santo come quel
padre che (Mc 9,24) grida a Gesù: “Credo, Signore, aiuta la mia incredulità!”.
Solo se mi rendo conto di quanto ho peccato saprò chiedere misericordia. Ho
bisogno di una confessione contrita.
Nessun commento:
Posta un commento