Dopo i tre family day la famiglia italiana ha una identificazione sociale
che prima non aveva. Si dava per scontato che la famiglia c’era ed era la forza
del Paese anche in tempi difficili e con politiche dissennate. Ora la famiglia
sta diventando militante e ha bisogno di essere attrezzata culturalmente e
politicamente. I genitori sono sempre impegnati e proprio per questo l’ultimo family
day si è presentato come “eroico”:
tempo, denaro e viaggi sono stati impiegati superando i disagi. Ora c’è bisogno
che la famiglia sia informata e viva in un clima culturale costruttivo e
tonificante, tenendo sempre presente che il tempo da dedicare
all’autoformazione è poco. Sarebbe da auspicare che si raccolgano segnalazioni
di dati scientifici, notizie, libri, video… che meritino di essere visti e
conosciuti, presentati da brevi recensioni. Esempi ce ne sono: le conversazioni
di Franco Nembrini su Dante di Tv2000 raccolte su YouTube o le chiacchierate
con i giovani di Alessandro D’Avenia; tanti articoli di Tempi che meritano di
essere conservati; l’articolo di Marina Corradi su Avvenire sugli esperimenti
inglesi sugli embrioni; i libri di Costanza Miriano sull’impegno per la
felicità matrimoniale; il romanzo gradevolissimo “Il risveglio della signorina
Prim”; libri buoni per bambini… Un emporio culturale in cui la famiglia può
pescare. Già ci sono bei siti di documentazione (documentazione.info) o per
scegliere un film (familycinematv.it). Occorre continuare con iniziative del
genere.
Aggiungo http://ares.mi.it/archives/newsletter/592_2016-02-17_ifondamentalidellamo.html
RispondiEliminaGiorgio Spallone