giovedì 18 febbraio 2016

C'è bisogno di un emporio culturale

 
 Dopo i tre family day la famiglia italiana ha una identificazione sociale che prima non aveva. Si dava per scontato che la famiglia c’era ed era la forza del Paese anche in tempi difficili e con politiche dissennate. Ora la famiglia sta diventando militante e ha bisogno di essere attrezzata culturalmente e politicamente. I genitori sono sempre impegnati e proprio per questo l’ultimo family day si è presentato come “eroico”: tempo, denaro e viaggi sono stati impiegati superando i disagi. Ora c’è bisogno che la famiglia sia informata e viva in un clima culturale costruttivo e tonificante, tenendo sempre presente che il tempo da dedicare all’autoformazione è poco. Sarebbe da auspicare che si raccolgano segnalazioni di dati scientifici, notizie, libri, video… che meritino di essere visti e conosciuti, presentati da brevi recensioni. Esempi ce ne sono: le conversazioni di Franco Nembrini su Dante di Tv2000 raccolte su YouTube o le chiacchierate con i giovani di Alessandro D’Avenia; tanti articoli di Tempi che meritano di essere conservati; l’articolo di Marina Corradi su Avvenire sugli esperimenti inglesi sugli embrioni; i libri di Costanza Miriano sull’impegno per la felicità matrimoniale; il romanzo gradevolissimo “Il risveglio della signorina Prim”; libri buoni per bambini… Un emporio culturale in cui la famiglia può pescare. Già ci sono bei siti di documentazione (documentazione.info) o per scegliere un film (familycinematv.it). Occorre continuare con iniziative del genere.

1 commento:

  1. Aggiungo http://ares.mi.it/archives/newsletter/592_2016-02-17_ifondamentalidellamo.html
    Giorgio Spallone

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