Il dolore. In questi giorni sono vicino ad una donna
che soffre per un tumore al cervello sempre più invadente, assistita da un
marito innamorato, operativo e discreto e da una mamma che conosco da tempo:
una donna di grande e profonda sensibilità. Preghiamo tutti. Il male avanza. La
domanda è quella di sempre: Signore perché? Perché la nostra vita incontra
tanti dolori e ha un appuntamento sicuro col dolore della morte? Solo in Dio
c'è la risposta, in quel Dio che ci ha dato la vita. Il dolore è cammino verso
la vita in Dio. Il dolore ci prepara alla vita in Dio. Dio stesso ha percorso
per noi la strada del dolore. Nascere fuori casa, deposto in una mangiatoia, sùbito
in fuga: sembra di assistere ad una delle storie dei migranti di oggi. Amato ma
incompreso. Odiato e crocifisso. Siamo all'opposto della mentalità mondana:
sicurezza, successo, sensualità. Eppure al fondo di quella storia c'è la vita
gloriosa, c'è il sorriso di Maria, c'è il volto di Dio.
Il dolore fa male come faceva male a Gesù. Non c'è
modo di limitarlo. Ci sono solo (per grazia di Dio) le cure antidolorifiche che
però non abbattono il male. La risposta vera ce la danno le madri. Le madri
sanno soffrire per amore. Essere madri significa soffrire fin dal primo momento
ma l'amore fa dire che ne vale la pena. Maria ha sofferto ma ora è la madre di
tutti. Questa è la consolazione. Il dolore è fecondo. Il dolore porta la vita.
Santa Maria prega per noi peccatori, ora e nell'ora della nostra morte. E
mostraci Gesù.
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