Comunicare vuol dire parlare così chiaramente che l’interlocutore capisca quanto gli voglio dire. Invece di parlare si possono usare altri mezzi ma il concetto è quello: la chiarezza dei contenuti trasmessi.
Vediamo i telegiornali e spesso rimaniamo con punti interrogativi sospesi. Faccio un esempio felice: Giovanna Botteri. Non è né giovane né particolarmente bella ma quando parla senti un’amica che ti sta spiegando bene qualcosa. Il tono colloquiale, l’atteggiamento sereno, la chiarezza dell’esposizione rendono gradevoli e utili i suoi servizi.
Per il resto ci tocca assistere a servizi affrettati e poco comprensibili. Sembra impossibile che direttori e giornalisti, che conoscono bene le regole fondamentali della comunicazione, le ignorino in pratica. C’è poco tempo? Allora faccio un discorso affannato pieno di termini incomprensibili. Sembra che ignorino la qualità del pubblico. Un’inchiesta svelerebbe che solo una piccola percentuale di ascoltatori ha afferrato qualcosa del discorso trasmesso.
Come fare per migliorare la situazione e raggiungere una comunicazione efficace?
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