La vocazione
Nel libro “Le Confessioni”, S.Agostino dopo la conversione dice: “Ma tu, Signore, sei buono e misericordioso: con la tua mano … hai ripulito dal fondo l'abisso di corruzione del mio cuore. Ciò avvenne quando non volli più ciò che volevo io, ma volli ciò che volevi tu”. Viene magistralmente descritta la collaborazione dell’uomo con Dio. Da una parte il Signore purifica l’anima di Agostino, che dall’altra prende la decisione personale: “quando non volli più ciò che volevo io, ma ciò che volevi Tu.”
E’ la descrizione della vocazione. Arriva un momento in cui la persona smette d’inseguire i capricci e si rende conto che Dio gli chiede di svolere la Sua missione.
Sono grato a San Josemaría per avermi chiarito che ogni cristiano ha la sua missione specifica. Non solo i missionari o i sacerdoti ma tutti i battezzati in virtù del battesimo e della cresima devono portare la luce della fede nell’attività che svolgono. Questo messaggio pone un deciso cambio di prospettiva: non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi Tu.
Chi ha una missione da svolgere ha chi lo invia con compiti ben precisi e noi siamo tra quelli. Sarebbe bello se, a cominciare da me, fosse chiaro a tutti i cristiani che la propria volontà va messa al servizio dei piani di Dio, senza concessioni. Un margine rimane per le preferenze personali ma la rotta è quella: il compito che Dio ci affida. La preghiera diventa più profonda senza il disturbo dei propri desideri inopportuni e, sembra strano, la felicità è a portata di mano…
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