Il mio incontro con Sant’Alfonso è stato apparentemente casuale. C’era in casa un libro “Il Santo dei secoli dei lumi” edizione Città Nuova scritto da un francese e l’ho letto, attratto anche dalla napoletanità del Santo. Mi piacque tanto che ne feci un documentario. Successivamente l’editrice Ares mi ha chiesto di scrivere un libro breve sull’argomento e così sono passato dalle tre pagine del testo del documentario alle 150 del libro “breve”. Un caso di lievitazione scrittoria perché un conto è scrivere un libro, in cui si pensa a una architettura globale del testo, un conto è aggiungere pagine a uno scritto già esistente: viene fuori un grosso articolo giornalistico.
Strada facendo, anzi strada scrivendo sono passato da una stima per il mio illustre concittadino ad una considerazione affettuosa del personaggio, arrivando ora ad una specie di affetto sconfinato. Sant’Alfonso mi piace proprio e mi risulta sempre più incomprensibile come mai sia così poco conosciuto nella stessa Napoli. Probabilmente il motivo sta negli aspetti così numerosi della sua personalità che è difficile elencare. Consiglio questo librettino che ha il gran pregio di essere breve. Fa bene all’anima e mette di buon umore.
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